Se mai un giorno si vorrà scrivere la storia
del fumetto attraverso il senso dell'attesa,
quel sentimento di aspettativa e curiosità che cresce prima della
pubblicazione e pervade il lettore quando i rumors si accavallano e poi
comincia la campagna di marketing dell'editore, ebbene quel dì un posto sarà
riservato anche a Mytico. Una nota a piè pagina nel capitolo dell'attesa
delusa.
Per carità se toccasse a me scrivere questo
trattato ragionato è probabile che si parlerebbe soprattutto di delusioni. Ma
anche i critici più bonari non potranno non aver aggrottato un sopracciglio di
fronte a questo fumetto. Ho aspettato volutamente il secondo numero per cercare
di averne un'idea più precisa. Un giudizio meno istintivo. Ma non chiedetemi di
leggerne un terzo.
Mytico vuole raccontare le avventure di dei ed
eroi greci attraverso il formato del comic book americano. Il primo numero
parte dallo sbarco sulle spiagge dell'Anatolia con le prime scaramucce tra
achei e troiani quando Achille ed Ettore che si fronteggiano in tutta la loro
forza e possanza. Continua nel secondo usando l'espediente dei soldati greci
intorno al fuoco per introdurre il mito di Ercole raccontando un paio delle sue
fatiche e in particolare quella dell'Idra delle sette teste. Un espediente
quantomeno infelice. Se già sul primo numero pesava l'angolo narrativo
didascalico e didattico, nel secondo il racconto del racconto finisce per
rivelarsi fatale anche per il lettore più volenteroso.
C'era attesa per questo fumetto. Da qualche
anno il Corriere della Sera seguendo l'esempio di Repubblica si è messo a
pubblicare fumetti. La creatura scalfariana aveva aperto la strada segnando
punti a ripetizione con la pubblicazione di volumi dal formato sempre più
grande e pregevole fino all'apogeo della serie sulle Graphic novel, forse un
po' troppo alte di gusto per un vasto pubblico. Il Corrierrone però aveva
recuperato e da tre anni sembrava aver trovato una sua dimensione ideale, da un
lato uscendo con albi della Walt Disney e dall'altro con i volumi dei supereroi
Marvel. Confesso che soprattutto per quest'ultimi ho avuto un facile
innamoramento. La confezione di pregio e la stampa patinata ne facevano dei
gioiellini. Un sentimento condiviso
visto che ne sono stati tirati 150 numeri! Più del doppio di quanto
preventivato.
Naturale dunque che quando da via Solferino
hanno annunciato di voler produrre un fumetto totalmente nuovo l'attesa sia
lievitata. L'esperimento era importante. E anche al Corriere se ne rendevano
conto visto che hanno più volte
ricordato come sia la prima volta che un quotidiano tenta un esperimento del
genere. Il problema semmai è stato nel concept. Nelle genesi artificiale che
Mytico deve aver avuto. Il sospetto è che si sia tentato di ibridare i due
segmenti di pubblico, quello dei comics, un po' più adolescenziale e quello degli albi Disney, eterogeneo ma più
infantile... Il nuovo prodotto deve puntare a raccoglierli tutti e due...
magari facendo una media aritmetica. Facile a dirsi ma quasi impossibile a
farsi. Almeno Mytico non sembra riuscirci.
E qui torniamo all'analisi che già accennavo
prima. La cappa pedagogica che cala fin dalla seconda di copertina sull'albo è
asfissiante. Un intento nobile ma che non ha l'asciutta autorevolezza dei
fumetti storici di Enzo Biagi che trent'anni fa venivano regalati ai bambini
per introdurli alla storia d'Italia. Aleggia l'area stagnante dell'idea di come
dovrebbe essere un fumetto per ragazzi, un prodotto dosato, pastorizzato ed
elaborato. Senz'anima e opaco, come opaca risulta la colorazione scelta che
appesantisce e appiattisce i disegni invece di esaltarli. Basta osservare gli
schizzi preparatori alla fine dei due album.
Un prodotto precotto ma politicamente corretto che pur industriale deve
fare bene e non può nemmeno avere il
sapore finto ma saporito di panino del fast food. Via il sangue, via la
sensualità, la rabbia, l'odio, l'amore, via tutti quei sentimenti primordiali e
veri, istintivi che poi sono l'anima dei miti greci, quella passione infinita
che brucia dentro. Quella fiamma che dovrebbe accendersi a 10-12 anni e far
grande la vita. Forse è questo il demerito più grande di Mytico, l'unica
emozione che ci ha dato è stata nell'attesa.
Commenti
Posta un commento