Superman bacia Wonder Woman, il marketing si fa super

Bacio! Bacio! Bacio! Come nelle commedie romantiche,  come nelle migliori soap opera, come anche nei filmoni in costume arriva il momento in cui il climax diventa insopportabile e i due protagonisti devono scoprire quanto sono innamorati.
E raramente un bacio è stato più atteso di questo: da un lato l'uomo d'acciao di Kripton e dall'altro la figlia della regina delle Amazzoni, pardon nella sua nuova incarnazione è niente meno che la figlia di Zeus. Mercoledì è arrivato nelle edicole americane il  nuovo numero della Justice League, un albo destinato a lasciare il segno. Il dodicesimo numero dal reborn messo in campo l'anno scorso in cui la casa editrice americana ha rilanciato ex novo tutti i suoi personaggi più importanti, 52 numeri uno pubblicati da capo in una volta sola,  regala ai fans uno degli eventi più attesi di sempre.  Un caldo e appassionato abbraccio tra Superman e Wonder Woman.
«Il bacio era previsto da un po' di tempo, non avremmo premuto sul grilletto senza che vi fosse un grande beneficio creativo per il legame tra i personaggi - ha detto alla stampa il co-editore della compagnia Jim Lee - Oltre alle gioie e ai dolori del nuovo amore, ci sono ramificazioni potenzialmente enormi e cambiamenti profondi di questa relazione tra due personaggi iconici, che modificheranno l'intero panorama politico e interpersonale della DC Comics». Parole pesanti da parte dell'autore che insieme a Todd McFarlene guidò la rivoluzione estetica nel mondo dei comic's a stelle e strisce negli anni '90 prima di far ritornare tra i ranghi delle major.  
Superman e Wonder Woman formano da lungo tempo, assieme a Batman, il triumvirato degli eroi della DC Entertainment e sono tra i più potenti  e più noti personaggi dei fumetti. Spulciando un po' in rete e un po' nella memoria l'attrazione tra i due non è cosa nuova: negli anni '80, la coppia ebbe una breve avventura, ma poi Superman tornò alla sempre amata Lois Lane. I due supereroi si baciano già nel fumetto di Frank Miller "Il Cavaliere oscuro colpisce ancora" pubblicato dieci anni fa. Nell'epilogo di 'Kingdom Come", la coppia chiede a Batman di fare da padrino al loro figlio non nato. In entrambi i casi però ci si era focalizzati su un menage avviato e non sullo sbocciare della passione tra i due supereroi, come se fosse un momento troppo riservato per gli occhi dei lettori. Ai quali per altro non è mai sfuggita la tensione (erotica) tra i due che, anche nei momenti più innocenti delle loro avventure, non è mai mancata. Sarà per quei costumi, così americani, che richiamano gli stessi colori, ma che Superman e Wonder Woman sembrano fatti l'uno per l'altra. Il loro è sempre apparso un destino segnato.
Cosa mancava dunque per trasformare tanto potenziale in azione? Con un filo di malizia ci viene in mente giusto una parola... molto americana anche quella: marketing!
Se c'è un evento che innesca la corsa all'edicola, che suscita l'interesse negli altri media, portando i fumetti a bucare lo schermo e a riempire pagine di quotidiani è naturalmente... la morte di un personaggio famoso. Una bella scossa, un fuoco d'artificio  per fare d'innesco a serie che gravate dagli anni e dal peso narrativo scivolavano lente  verso il declino. Una carta che prima o poi tutti gli editori si sono già giocati. Proprio Superman fu al centro di una delle morti più famose. Correva l'anno 1992 quando l'uomo d'acciaio finì nelle grinfie di Doomsday. Poi naturalmente risorse. I miti non muoiono mai! Soprattutto finché trovano lettori e producono dollari.
C'è però un'arma più potente della morte in questo magico mondo. Un evento che è in grado di creare uno tzunami mediatico. E sappiamo tutti qual è... Tanathos deve sempre cedere il passo a Eros. E se la violenza di una morte  suscita emozione, desta i ricordi e la curiosità di chi leggeva un fumetto e magari da anni non lo degnava di uno sguardo, non è niente rispetto alla forza che l'amore. Nelle pagine a vignette supereoistiche più di mille colpi e cento battaglie basta un battito di ciglia a creare quel particolare silenzio frutto di migliaia di occhi attenti. E se in fondo i supereroi incarnano la mitologia moderna di una società di massa, sono i nipoti diretti degli dei dell'Olimpo, ne raccolgono pregi e virtù. Alzi la mano chi non ha letto con il fiato sospeso, certo bisogna avere qualche anno sulle spalle, le dieci fatiche di Ercole, non è rimasto turbato dalla sua tragica fine o non ha avuto i brividi a Teseo che si aggirava nel labirinto di Cnosso. Però alla fine la curiosità maggiore rimaneva per Giove e le sue passioni amorose, l'appresnione era tutta per la fuga dell'infelice Io. E' il desiderio tra Paride e Elena che fa da motore all'Iliade. La guerra ne è solo una conseguenza.
Un ultima considerazione rimane da fare e non ce ne vogliano i due superinnamorati. Se la morte non è per sempre nel mondo degli eroi in calzamaglia, l'amore? Chissà...

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