Squadron Supreme, quando il fumetto non quadra

Torniamo dopo le vacanze, più che altro virtuali per occuparci della miniserie Squadron Supreme pubblicato nella collana “Super-eroi, le grandi saghe” del Corriere della Serie e della Gazzetta dello Sport. Niente meno il numero 74 della collana. Ammetto di avere un debole per quest’iniziativa editoriale. Ha il pregio di avermi riavvicinato al mondo Marvel. E’ un po’ diseguale e alterna piccole gemme di (miniserie e graphic novel) a cicli di episodi delle serie regolari. I primi dovrebbero essere per lo più fumetti dal particolare pregio artistico per quanto riguarda la storia o i disegni, i secondi invece l’opportunità di tornare a conoscere o scoprire personaggi storici della Casa delle idee. In mezzo a questi due poli ci sono azzeccati recuperi di storie classiche, veri pezzi di storia, scusate il gioco di parole, e diciamo anche qualche boccone avvelenato. Dei fill-in insomma. Materiale che appare datato o fumetti, magari anche ben confezionati dal punto di vista dei disegni, ma senza grande mordente.
Ecco perdonate l’ardire ma il “Squadron supreme” appare proprio un campione di quest’ultima tipologia. Ne ha da dire Giorgio Lavagna, nella prefazione, raccontando la rava e la fava della genesi della serie, a spiegare che esperimento narrativo sia: il tentativo di replicare il modello di squadra d’eroi della Dc, l’eterna concorrente, della Marvel. Un esperimento di ingegneria genetica perfettamente calibrato che forse potrà avere un valore scientifico ma ci lascia freddi. Per carità “Squadron supreme” è un onesto fumetto, ben strutturato, con un calibrato gioco di personaggi, la giuste dose di eroine sexy, scorrettezze politiche, antieroi dannati ed enigmatici. Tutto patinato e perfettino. Ricorda quelli che una volta si chiamavano i filmoni. Andavi al cinema a verdeli e se passavano in tv non te li perdevi  e non potevi dirti scontento. Ecco siamo qui ma su carta! Tutto sembra al posto giusto eppure il palato non è soddisfatto. Tiri le somme ma ti sembri sempre che manchi qualcosa. Ti guardi allo specchio e ti trovi imbronciato.
Ultima nota per la mancata traduzione del nome. Insomma non è che Squadrone supremo faccia impazzire, ma l’originale suona proprio peggio.

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